La psicoterapia

La psicoterapia, la cui etimologia significa “cura dell’anima”, ha lo scopo di curare disturbi psicopatologici di diversa gravità, che possono andare dal modesto disadattamento o disagio personale fino ad una sintomatologia ben più grave. Tali disturbi possono manifestarsi con “semplici” sintomi nevrotici o con sintomi psicotici in grado di nuocere al benessere di un individuo e delle persone che gli vivono intorno. Nei casi più gravi, questi sintomi possono arrivare persino ad ostacolare lo sviluppo del soggetto in questione e a causarne una fattiva disabilità.

Lo psicoterapeuta offre dunque al proprio paziente un percorso utile ad affrontare differenti forme di sofferenza psicologica, da quelle di grado più lieve a quelle più gravi. La psicoterapia si avvale di tecniche applicative della psicologia e si articola in differenti indirizzi teorici: psicoterapia psicoanalitica, psicoterapia sistemica, psicoterapia cognitivo-comportamentale, psicoterapia umanistica, psicoterapia integrativa e psicoterapia psicocorporea; ciascuno di questi orientamenti, dal comune fondamento epistemologico, si è differenziato in scuole e metodologie diverse. Abbiamo ad esempio la Scuola Psicoanalitica (o Psicodinamica): per gli psicoterapeuti di questo indirizzo, che prevede una stretta relazione tra analista e paziente, il sintomo manifestato dal paziente è la conseguenza di un conflitto inconscio o può essere attribuibile a problemi di tipo strutturale nello sviluppo di alcuni assetti psichici. L’individuo sviluppa delle difese di tipo psicologico (come ad esempio la rimozione) in modo da rendere parzialmente gestibile l’evento problematico o “traumatico”, che tuttavia permane nel sistema psichico come conflitto inconscio esprimendosi sotto forma di sintomi.

Altro indirizzo è quello costituito dalla Psicoterapia Adleriana (o Individualpsicologica) Questo tipo di psicoterapia è basato sulle teorie di Alfred Adler secondo le quali: 1. Il comportamento umano è espressione di un progetto orientato al perseguimento di una determinata stabilità e sicurezza; 2. le relazioni interpersonali costituiscono parte integrante della vita psichica e non è di conseguenza possibile studiare l’individuo come soggetto a sé stante, slegato dal contesto sociale; 3. il comportamento e le sue manifestazioni sono determinate dallo stile di vita, che caratterizza in modo unico e originale l’individuo e che è strutturato fin dall’infanzia attraverso un processo di adattamento. Fra gli ordinamenti più noti citiamo anche la Scuola Ericksoniana, il cui nome deriva da quello dello psichiatra americano Milton H. Erickson, che è una psicoterapia basata sull’ipnosi, metodo peraltro utilizzato anche in altre psicoterapie; la Scuola Sistemico-Relazionale, la quale vede il paziente come membro del sistema-famiglia, “designato” dal sistema stesso, e le cui tecniche terapeutiche hanno quindi per obiettivo la modificazione delle regole del sistema, delle modalità di comunicazione e di interazione tra i membri; la Scuola Cognitivo-Comportamentale, la quale presuppone che i “sintomi” siano l’espressione di un precedente apprendimento di schemi comportamentali o cognitivi errati. Lo psicoterapeuta nel caso di pazienti con determinati sintomi può dunque attuare tecniche di condizionamento o decondizionamento tese a modificare gli schemi che si sono rivelati disadattivi.

I problemi oggetto di intervento della psicoterapia spaziano dal generico disagio esistenziale alle più gravi forme di psicosi (che comprendono interpretazione delirante della realtà, allucinazioni visive, uditive, ecc.). Possono essere trattati sintomi quali la depressione, le fobie, l’ansia, le ossessioni, disturbi della personalità, difficoltà relazionali, comportamento ossessivo-compulsivo, disordini dell’alimentazione (anoressia, bulimia, binge-eating), abuso di sostanze, ecc.

La psicoterapia è pertanto volta ad affrontare e ridurre la sofferenza psicologica, i sintomi psicopatologici, le disarmonie della personalità e delle relazioni, analizzando approfonditamente le motivazioni sottese a tali disagi.

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